lunedì 23 maggio 2016

Catullo - "Odio et amo"

Gaio Valerio Catullo (84 a.C.–54 a.C.) è stato un poeta romano. Originario della Gallia Cisalpina, apparteneva ad una famiglia nobile; rifiutò di intraprendere l'attività politica per dedicarsi alla poesia. Nella sua raccolta di poesie emerge con evidenza la storia d'amore tra il poeta e Lesbia, pseudonimo della matrona romana Clodia, a cui dedica questo componimento.

Odio e amo.
Per quale motivo io lo faccia,
forse ti chiederai.
Non lo so,
ma sento che accade,
e mi tormento.
Carme 85, Liber Catullianus

Commento:
Odio e amo esprime con efficacia un amore contrastato da sentimenti opposti e complementari: l’amore e l’odio, resi con pochi versi efficaci e ricchi di significato.

Emily Dickinson - "Se io potrò impedire"

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano.
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.
Da Tutte le poesie


Commento:
Una poesia scritta col cuore, che fa luce sui sentimenti più profondi del nostro animo. Per non vivere invano non è necessario compiere atti eclatanti, perché la felicità è frutto delle piccole azioni, che poi non sono piccole affatto; si può infatti definire insignificante o inutile un’azione che accende di felicità gli occhi altrui?
A volte, chi cerca di compiere grandi azioni trascura gli aspetti più importanti della vita: il sorriso di un bambino, un pettirosso che cinguetta... Solo chi capisce questa verità non vivrà invano.

Giovanni Boccaccio - "Il folgor de' begli occhi"

Giovanni Boccaccio (1313-1375) considerato come il maggior narratore europeo del suo tempo, amalgamò tendenze e generi letterari diversi facendoli confluire in opere originali, grazie a un'attività creativa esercitata all'insegna dello sperimentalismo. La sua opera più celebre è il Decameron. Giovanni Boccaccio insieme a Dante Alighieri e Francesco Petrarca fa parte delle cosiddette «Tre corone» della letteratura italiana. È inoltre ricordato per essere uno dei precursori dell'Umanesimo, del quale contribuì a gettare le basi presso la città di Firenze, in concomitanza con l'attività del suo contemporaneo amico e maestro Petrarca. Fu anche colui che diede inizio alla critica e filologia dantesca: Boccaccio si dedicò a ricopiare codici della Divina Commedia e fu anche un promotore dell'opera e della figura di Dante: a Boccaccio si deve infatti l'epiteto Divina, con cui è divenuta nota la Commedia.


Il folgor de' begli occhi, el qual m'avampa
il corqualor io gli riguardo fiso,
m'è tanto nella mente, ov'io l'ho miso
spesso, segnato con eterna stampa,

ch'invan, caro signore, ogn'altra vampa
ver me saetti del tuo paradiso:
questo m'allegra, questo m'ha conquiso,
questo m'uccide, questo ancor mi scampa.

Dunque, ti prego, al tuo arco perdona,
e bastiti per una avermi preso,
ch'assai è gran legame questo e forte;

e mentre 'l tuo valor la sua persona
farà più bella, sì com'è testeso,
mai non mi scioglierà se non la morte.
La caccia di Diana e rime, sezione Rime

Federico Penna Eugenio - "Il viaggio"

La felicità,
è una scia che vola col vento
proprio sopra i pilastri del tempo.
Emigra in assenza di calore

passando da cuore in cuore.

Tiziano Carnevali - "Le ali della libertà"

La felicità è come le ali della libertà...
per un po' ti fa volare nella serenità,
ma poi ti ributta giù, nella realtà.

Kevin Borgia - "Felicità nelle piccole cose"

Una sigaretta, una vodka con gli amici
la felicità è fine a se stessa,
ridere e piangere con un amico, da solo.
Fare ciò che vuoi, ascoltare il cuore!

L'uomo felice è l'uomo che vive.

sabato 21 maggio 2016

Matteo Velletrani - "La Felicità è..."

La Felicità è conoscere e meravigliarsi,
la Felicità è amore, nient’altro.
Felice è chi sa amare
perché in fondo rendere felici
è la più grande Felicità.

Michael Mancini - "Aspetta la felicità"

Non esiste nessuna medicina che possa curare
come la felicità può fare.
Anche se la felicità di voi si dimenticherà,
siate pazienti,
e non dimenticatevi della felicità.

venerdì 20 maggio 2016

Jacopo Bosi - "Le piccole cose"

La felicità è come una mattina di primavera
profumata con fiori appena sbocciati nei giardini.
Sono magnolie, ciliegi e fiori!
La felicità è sorridere per piccole cose,
che possono diventare immense,
cose di cui essere orgogliosi.

Alessandro Del Signore - "Sentimento fantastico"

La Felicità è un sentimento fantastico!
Lo si può esprimere in molti modi:
con un sorriso, con un abbraccio, con uno sguardo.
Ma la cosa più importante per essere felici

è stare con i propri cari.

Lorenzo Fiore - "Un calcio di felicità"

Il calcio è come la vita
Se hai il coraggio di calciare
Avrai la forza di vivere
Trova questo coraggio
Calcia!

lunedì 16 maggio 2016

Marco D'Ambrosio - "Il mio campo di felicità"

E sul quel campo verde felice sono
ché nessuno mai potrà infrangere il mio sogno.
Tutti amici siamo,
ma la voglia di sentirsi superiore è tanta.
Fatica, sudore, sangue, tutte cose brutte,
ma la felicità di vincere non ha paragoni.

domenica 15 maggio 2016

Teresa Salierno - "C'è una luce"

C’è una luce che non puoi sempre vedere
C’è un luogo dove non possiamo sempre stare
Se c’è il buio non dobbiamo aver paura
Più cerchiamo di vedere e meno vediamo
Ciò che cerchiamo in realtà è già nostro
È un istante che dura una vita
Ti accorgi di essere felice nel momento in cui smetti di esserlo
Se c’è una luce non lasciarla spegnere.

Gioia Mangione - "Capirai cos'è"

La felicità tu mi chiedi ciò che sia.
Non è facile, ci vuole fantasia!
Quando ti sentirai pieno di amore
e in ogni grigio vedrai un colore,
capirai che cos'è
e la stringerai forte a te.

venerdì 13 maggio 2016

Vincenzo Malivindi - "Felicità è ..."

È il sorriso di un bambino,
è la rosa appena sbocciata,
è il sole che sorge,
è la vita che scorre nel cuore che batte.

Francesco Turco - "Raggio di sole"

La felicità è un profumo diffuso nell'aria,
che riempie il cuore delle persone.
La felicità è una medicina,
che cura l'animo di chiunque.
La felicità è un raggio di sole
in piena tempesta.

Charles Baudelaire - "Ti adoro"

Charles Pierre Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867) è considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave del Simbolismo. I fiori del male, la sua opera maggiore, è considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale.

Il pensiero e la biografia di Baudelaire hanno influenzato molti autori successivi come i Poeti Maledetti (Verlaine, Mallarmé e Rimbaud), ma anche gli Scapigliati italiani.


T'adoro al pari della volta notturna,

o vaso di tristezza, o grande taciturna!

 E tanto più t'amo quanto più mi fuggi,

o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,

 ironicamente accumulare la distanza

che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.

Mi porto all'attacco, m'arrampico all'assalto

come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,

 fiera implacabile e cruda, sino la freddezza

che ti fa più bella ai miei occhi.

da I fiori del male


Commento:

Il poeta paragona la sua amata alla volta celeste, al cielo stellato, che gli fa compagnia durante le sue veglie notturne, triste e taciturno come un vaso colmo di tristezza. L'amata è sfuggente ed è per questo che egli l'ama ancor di più.

Nella seconda parte della poesia il poeta esprime ironicamente il suo tentativo di approccio alla donna: mi porto all'attacco, m'arrampico all'assalto come una schiera di vermi su un cadavere, di cui ama tutto, anche la sua freddezza.

Charles Baudelaire - "Il vampiro"

Tu che t'insinuasti come una lama
Nel mio cuore gemente; tu che forte
Come un branco di demoni venisti
A fare, folle e ornata, del mio spirito
Umiliato il tuo letto e il regno-infame
A cui, come il forzato alla catena,
Sono legato; come alla bottiglia
L'ubriacone; come alla carogna
I vermi; come al gioco l'ostinato
Giocatore, - che tu sia maledetta!
Ho chiesto alla fulminea spada, allora,
Di conquistare la mia libertà;
Ed il veleno perfido ho pregato
Di soccorrer me vile. Ahimè, la spada
Ed il veleno, pieni di disprezzo,
M'han detto: "Non sei degno che alla tua
Schiavitù maledetta ti si tolga,
Imbecille! - una volta liberato
Dal suo dominio, per i nostri sforzi,
Tu faresti rivivere il cadavere
Del tuo vampiro, con i baci tuoi!"


da I fiori del male


Commento:
Baudelaire dedica questa lirica all’attrice Duval, alla quale si sente legato da un rapporto malato di dipendenza: la odia, però la vuole con sé. Il poeta soffre perché non trova soluzione: non ha pace perché non può stare con lei e non può vivere senza di lei. La personificazione del veleno e della spada, che gli voltano le spalle, manifesta il desiderio del poeta di uccidere sé stesso o di uccidere la donna, aspirazione frustrata dalla consapevolezza dell'eternità di questo amore maligno: anche morta, il poeta la risveglierebbe con i suoi baci, trasformandola in vampiro.

mercoledì 11 maggio 2016

Luca Fornari - "Un lampo di felicità"

La felicità è un lampo,
improvvisa e non lascia scampo.
Bella come il sole,
colorata come un fiore.
E’il senso della vita in sé.


È la luce infondo alla galleria,
neanche il tempo di arrivare,
che è già scappata via.

lunedì 9 maggio 2016

Beniamin Birzu - "Sii ilare"

Di vento è lui, in completa allegrezza
l'uomo che né il dilemma, né mestizia
porta e apaticamente, con freddezza
dalla mano scaglia e non se ne vizia.

Eccovi uomini, l'arma dell'esultanza,
sparate a vista a tutti gli incoscienti,
dell'angoscia non sia la mancanza
ma di tanti, troppi festeggiamenti.

Stai attento, che della tua gaiezza
non ne venga a meno d'una altra sola
ma ne arrivin cento, mille altre ancora.

Non temer d'arrivar alla scarsezza,
perché un dì sarai, pe' ogni bestiola,
ripagato da Chi tutto colora.

domenica 8 maggio 2016

Edoardo Mastrofini - "Carpe diem"

La Felicità è come un’eclissi di luna,
c’è qualcosa che le accomuna,
è il magico sentimento di felicità,
è il tempo che rapidamente se ne va.
Dopotutto la felicità è quella che è,
un attimo fuggente che ristora l’anima.

venerdì 6 maggio 2016

Pablo Neruda - "Saprai che non t'amo e che t'amo"

Neftali Ricardo Reyes Basoalto, conosciuto con lo pseudonimo di Pablo Neruda, nasce il 12 luglio 1904 a Parral (Cile). Il futuro poeta comincia presto a mostrare interesse per la letteratura.
Nel 1923 pubblica il suo primo libro: Crepuscolario. Già l'anno seguente riscuote notevole successo con Venti poesie d'amore e una canzone disperata.
A partire dal 1925 dirige la rivista Caballo de bastos e nel 1934 si trasferisce a Madrid. Nel 1940 Neruda viene nominato console per il Messico, lì incontra Matilde Urrutia, per la quale scrive I cento sonetti d’amore da cui è tratta questa poesia.
Viene eletto senatore nel 1945 e si iscrive al partito comunista. Nel 1949 dopo un periodo di clandestinità, per sottrarsi al governo anticomunista, fugge dal Cile e viaggia attraverso Unione Sovietica, Polonia e Ungheria. Tra il 1955 e il 1960 viaggia in Europa, Asia e America Latina. Pablo Neruda riceve il Premio Nobel per la Letteratura nel 1971. Muore a Santiago il 23 settembre 1973.


Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.

Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.

T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.

Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.
da I cento sonetti d’amoreSonetto XLIV

Commento:
Come si può amare e non amare? Nel mondo ogni cosa ha un suo contrario e complementare: il silenzio ha la parola, il fuoco ha il freddo, il bene ha il male, lo Yang ha lo Yin. Non si può dire di avere caldo se non c’è il freddo, altrimenti non sentiremo il calore. Il poeta non può dire di amare se non sa non amare; l’amore va oltre, è il picco, la vetta del sentimento, ma…l’amore è infinito e poiché non si può raggiungere il confine dell'infinito, lui non ama. Al tempo stesso, però, ama, nel senso che l’amore è iniziato e sta continuando: si è innamorato. Neruda sa bene che l’innamorato è come il folle, felicemente incontrollabile, farebbe ogni cosa per l’amore, vivendo così un destino imprevedibile.

Siti visitati:
per la poesia,  http://www.caffeinamagazine.it
per la biografia del poeta,  http://biografieonline.it

Pablo Neruda - "Se un giorno il tuo petto s'arresta"

Se un giorno il tuo petto s'arresta,
se qualcosa cessa d'andar ardendo per le tue vene,
se la voce nella tua bocca esce senz'esser parola,
se le tue mani dimenticano di volare e s'addormentano.

Matilde, amore, lascia le tue labbra socchiuse
perché quest'ultimo bacio deve durare con me,
deve restare immobile per sempre sulla mia bocca
perché anche così m'accompagni nella mia morte.

Io morirò baciando la tua pazza bocca fredda,
abbracciando il grappolo perduto del tuo corpo,
cercando la luce dei tuoi occhi chiusi.

Così quando la terra riceverà il nostro abbraccio
andremo confusi in una sola morte
e vivere per sempre l'eternità di un bacio.
dalla raccolta Cento sonetti d'amore, Sonetto XCIII


Commento:
Questa poesia è un inno all'amore... che ne riflette il vero valore, l’amore che non conosce ostacoli, l’amore senza limiti, l’amore che dura anche dopo la morte, salutiamo per sempre questo mondo con   un gelido e rigido bacio come ultimo straziante addio...nella sfida perpetua e infinita tra la maestà della morte e quella dell'amore...