mercoledì 7 giugno 2017

Davide Blasi - "Soli sicut sol"

Poesia III classificata al concorso "Bombagiù"
Finalista al concorso "I racconti di Trotsky"

Rabbia, tristezza,
Voglia di piangere, di urlare...

Malessere, paura
Di dover ricomincare,
Di essere da soli.

Naufragando tra troppi ricordi,
Promesse, illusioni...

Sperando che chiudendo gl'occhi
Tutto svanisca in un brutto sogno.

Pendando ad ogni promessa come menzogna,
Ad ogni azione come violenza,
Ad ogni aiuto come offesa.

Rifiutando e disprezzando ogni parola;
Perché nessuno può parlare la mia lingua.
Rifiutando e disprezzando ogni mano tesa:
Perché neanche quella più forte può
Riunire i lembi di un cuore spezzato.

Ma senza alcun rancore, solo illusione
Che questo sia solo un passo falso
Per ambire all'eternita.

Rassegnato all'idea che sia avvenuto
Ciò che doveva succedere, e non
Quello che avrei voluto succedesse.

Sperando non di dimenticare
Ma di non pensare a ciò che ho amato.
Non distruggere né cancellare
Ogni immagine, ma piuttosto offuscarla.

Sapendo in fondo che così è giusto
E che una storia si scrive con l'inchiostro
E non con le lacrime.

L'unica che può esserci è quella
Accanto alla parola fine.

L'amarezza l'unico gusto,
La desolazione l'unica vista;

Uno il pensiero, dolce dolore
E necessario malessere:
Il dover ricomincare soli.

Rifugiarsi in qualche montagna,
Abisso, deserto o ghiacciato.
Con un'unica compagnia: la solitudine.

Rifugiarsi in noi stessi
Nella piana nebbiosa dove vaga la nostra anima
Devastata ora da lacrime di fuoco

Ma ora basta! Basta vivere
Nel passato, basta vedere il tempo
Che scorre nella clessidra.

Basta avere occhi di fiamma
Bagnati da gemme di fiume

Ora basta rileggere, rileggere e rileggere
Le stesse pagine, le stesse parole;
Sperando di non arrivare mai all'ultima.

Adesso basta irrigare le guance!
Devo chiudere il libro e aprirmi alla Vita,
Chiudere gli occhi e spalancare il cuore,
Placare gli istinti e cercare l'Amore.


Davide Blasi 5D

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